Nei giudizi promossi per ottenere prestazioni previdenziali o assistenziali lo scarto esistente tra la percentuale invalidante riscontrata in sede di accertamento tecnico preventivo e quella occorrente per guadagnare la prestazione invocata non è di per sé sola idonea a configurare la domanda giudiziale come lite temeraria con responsabilità aggravata e non giustifica, pertanto, la condanna d’ufficio al risarcimento del danno nei confronti dell’Inps se il ricorrente è titolare di un reddito pari o inferiore al doppio dell'importo del reddito stabilito ai fini dell'ammissione al gratuito patrocinio (Corte di Cassazione, Sentenza 19 aprile 2022, n. 12455).